La comunicazione è rock...ma anche lenta

 

di Silvestro Ramunno, pubblicato il 07/06/2019

Che il mobile fosse rock e tutto il resto lento, lo avevamo intuito da tempo. Ma la notizia del sorpasso sulla televisione fa impressione lo stesso. Per la prima volta da sempre, negli Stati Uniti le persone con più di 18 anni, ad aprile 2019, hanno passato più tempo davanti allo schermo dello smartphone (3 ore 43 minuti al giorno) che davanti alla televisione (3 ore 35 minuti al giorno), considerando anche le visioni del “doppio schermo”.

L’altra notizia di questi giorni, proveniente da casa Apple, è il superamento di iTunes. L’applicazione non sarà presente nei nuovi sistemi operativi di Cupertino. iTunes è stato il simbolo del download, ora siamo nell’era dello streaming: non abbiamo più bisogno nè del supporto fisico, nè di “possedere” dei bit sull’hard disk. Basta un player per riprodurre, nient’altro.

Si tratta di rivoluzioni tecnologiche che hanno modificato radicalmente la modalità di fruizione dei contenuti delle persone, basti pensare solo ai podcast o al guardare programmi in tv e commentarli in diretta sui social.

Non è cambiata solo la modalità di fruizione dei contenuti, sono cambiati i contenuti stessi e i il lavoro di chi li produce. Questo processo è ancora in atto e sarà al culmine quando vedremo realizzate serie o programmi tv in verticale (in 9:16), adatte al formato dello schermo dello smartphone. Ancora oggi, nonostante tutto, si produce in orizzontale (16:9 o 4:3), perchè sia le televisioni, sia i principali player (youtube) hanno quel formato. Nonostante il mobile first sia uno slogan ripetuto da anni, solo pochissimi broadcaster hanno realizzato video con formato nativo adatto al mobile.

Il tema dei video è solo l’elemento più evidente. La trasformazione in corso ci dice molto di più: la fruizione da mobile è rapida, visiva, immediata, diretta, push. I contenuti hanno pochi secondi per colpire nel segno. Ma non è una fruizione superficiale, perchè l’utente/consumatore è sempre più consapevole, maturo nelle scelte, attento all’etica, alla responsabilità e a quello che c’è dietro il prodotto. Il buon comunicatore è quello che sarà capace di far passare la complessità del messaggio in pochi secondi. Non sembri una contraddizione, ma a latere del vasto mondo di quelli che scrollano il telefonino rimanendo concentrati su una schermata per 2-3 secondi, ci sono anche i “lenti”: quelli che cercano informazioni approfondite, fanno verifiche e confronti istantanei grazie alle infinite possibilità del digital, esprimono opinioni quando non tutto è come sembra…

Ecco perchè una strategia  efficace di comunicazione deve essere necessariamente integrata, multicanale e di ampio respiro. E possibilmente con “prodotti” realmente mobile first.

 

Foto di StartupStockPhotos da Pixabay

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