Da piazza a salotto: la comunicazione nell’era dei social “privati”

di Silvestro Ramunno, pubblicato il 17/05/2019

Come si comunica a un gruppo di persone riunite in una piazza?

Come si comunica a gruppi di persone che stanno nel proprio appartamento?  Non allo stesso modo, non con la stessa strategia.

I social network stanno sempre più accentuando la loro dimensione comunitaria/privata. È un processo in atto da tempo ma con quel “The future is private”, il titolo dell’intervento di Mark Zuckerberg  all’ultima conferenza degli sviluppatori di Facebook, il fondatore e patron del social più influente al mondo ha indicato la rotta da seguire. L’esempio usato è la trasformazione da piazza a salotto. A Facebook, dopo aver creato la piazza digitale, stanno lavorando alla creazione di un salotto digitale.

A Facebook, dopo aver creato la piazza digitale, stanno lavorando alla creazione di un salotto digitale.

Non è una questione legata allo scandalo Cambridge Analytica, come molti hanno pensato. La tendenza “private” riguarda tutti gli Over The Top del web, perchè è un’esigenza degli utenti.

Le ultime pubblicità dell’Iphone della Apple calcano sulla difesa della privacy, tema che è al centro delle nuove strategie di Google. I gruppi Facebook sono sempre più influenti: 400 milioni sono  gli utenti iscritti ad almeno un gruppo. Dalla app di Facebook c’è l’icona per l’accesso diretto ai gruppi, come per i video o le notifiche

I gruppi Facebook sono sempre più influenti: 400 milioni sono  gli utenti iscritti ad almeno un gruppo.

In uno scenario del genere si è ancora poco riflettuto su come dovrà adattarsi la comunicazione all’interno dei social sempre più “private”.

Le pagine – strumenti più da piazza che da salotto –  perderanno sempre più influenza sull’organico: la “potenza”  di una pagina si misurerà esclusivamente con la capacità di investimento del brand.

Dovranno necessariamente cambiare anche le strategie editoriali e l’approccio dei social media manager, che dovranno sempre più avere la capacità di ingaggiare in casa di altri, dove si entra in punta di piedi e solo dopo aver bussato.

Va da sè che uno scenario del genere, alla lunga, depotenzierà fortemente le attività di comunicazione politica su Facebook, con tutto il corredo di fake news, polarizzazioni e strampalagini varie che quelle attività si sono portate dietro.

La politica si farà nei gruppi, e non sono pochi, ma i comizi nella piazza virtuale avranno sempre meno pubblico. Possiamo chiamarla svolta, oppure un ritorno alle origini dei social.

La politica si farà nei gruppi, e non sono pochi, ma i comizi nella piazza virtuale avranno sempre meno pubblico.

Quello tratteggiato non è uno scenario di trasformazione a brevissimo termine, ma la direzione è tracciata e i cambiamenti saranno repentini. Aggiornare mindset e cassetta degli attrezzi per tenere il passo.

Condividi questo articolo

Icona Whatsapp